Di colore variabile dal verde scuro al violetto, con un cuore (la parte più interna) ricoperto dalle caratteristiche foglie strette e spinose, il carciofo è diffuso fin dall’antichità in tutta l’area del Mediterraneo, ma è in Italia che si trovano le varietà più numerose e pregiate, coltivate da un capo all’altro della penisola, dal Veneto alla Sicilia. Tanto che il nostro paese è il maggiore produttore (e consumatore) di carciofi al mondo. In questo articolo parleremo quindi di uno degli ortaggi più apprezzati della tavola italiana. Spiegheremo qual è la stagione di raccolta, quanti tipi di carciofi ci sono (ne esistono almeno un centinaio!), e infine quali sono le proprietà e i benefici di questa verdura, che oltre a essere l’ingrediente di innumerevoli piatti gourmet è anche ricca di nutrienti e sostanze utili all’organismo.
Qual è la stagione dei carciofi?
Utilizzare verdure di stagione per i propri piatti è un’ottima abitudine perché hanno una qualità nutrizionale migliore, costano meno e hanno un minore impatto ambientale. Ma sui carciofi c’è un po’ di confusione: li troviamo in autunno, di nuovo in primavera… e allora qual è la stagione “giusta” dei carciofi? Blog Fast Fruit
La verità è che ce n’è più di una, e dipende dal tipo di carciofo. A seconda del periodo di semina, fioritura e raccolta, i carciofi si distinguono in due gruppi principali: quelli di stagione da marzo a maggio/giugno (detti uniferi) e quelli di stagione da ottobre a novembre/dicembre (detti rifiorenti).
Ecco quindi la buona notizia: le stagioni dei carciofi sono sia l’autunno che la primavera.
Quanti tipi di carciofi ci sono? Il giro d’Italia in 100 carciofi
Il nome scientifico del carciofo è Cynara cardunculus scolymus, appartiene alla famiglia delle Asteraceae (come la lattuga, la camomilla e la cicoria) e nel corso del tempo, grazie all’alto grado di variabilità genetica, si è evoluto in risposta all’ambiente, alle condizioni climatiche e all’intervento umano.
In linea generale, i carciofi si distinguono per il colore, la forma delle foglie e la stagionalità (come dicevamo, autunno e primavera). Coltivandolo a scopo alimentare, l’uomo ha poi selezionato varietà differenti di carciofi prediligendo determinate caratteristiche, come la dimensione, il gusto, la resistenza alle malattie. Alcune varietà, per esempio, hanno un cuore piccolo e tenero, altre più grande e carnoso.
Quindi, in definitiva, quanti tipi di carciofi ci sono? Visto che la coltivazione di questo ortaggio, in Italia, cambia a seconda della regione, le varietà nostrane sono decisamente numerose: se ne contano almeno novanta, che comprendono una DOP (Denominazione di Origine Protetta) e diverse IGP (Indicazione Geografica Protetta), ma aggiungendo anche le produzioni locali, a diffusione più limitata o meno note, si arriva facilmente al centinaio.
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Le varietà di carciofi più comuni
Ecco alcune delle varietà più comuni di carciofi coltivate in Italia:
- Carciofo spinoso di Sardegna (DOP): foglie spinose, un po’ più piccolo della media e di colore verde scuro;
- Carciofo Violetto di Chioggia: è l’unica varietà lagunare (cresce intorno a Venezia) e ha forma allungata e foglie spinose;
- Carciofo Romanesco (IGP): coltivato principalmente in Lazio, in particolare nella zona di Roma e delle campagne limitrofe, ha una forma conica e un colore verde intenso;
- Carciofo di Nola: coltivato principalmente in Campania, ha forma globosa e colore verde chiaro;
- Carciofo di Catania: forma cilindrica, senza spine, verde con sfumature violacee;
- Carciofo Violetto di Toscana: ha una forma globosa e un colore viola scuro.
E naturalmente ogni regione ha la sua ricetta speciale, dai carciofi alla giudia, rigorosamente romaneschi, all’insalata con limone e pecorino, ideale con i carciofi sardi, dai carciofi arrostiti di Nola a quelli fritti alla toscana.
Carciofi: le proprietà e i benefici – Blog Fast Fruit
Buono per il palato e non solo: gli antichi lo usavano come rimedio naturale, in particolare per la protezione del fegato e per favorire la diuresi. Il carciofo è infatti ricco di proprietà benefiche e oggi sono le analisi chimiche a confermarlo. Tra le sostanze utili al benessere dell’organismo presenti nel carciofo possiamo citare:
- gli antiossidanti, come i flavonoidi (a cui si deve il colore della pianta), che proteggono le cellule dai danni dei radicali liberi;
- l’acido caffeico e l’inulina, che possono contribuire a ridurre i livelli di colesterolo cattivo;
- i sesquiterpeni (responsabili del tipico sapore amaro), che hanno proprietà anti-infiammatorie.
Dal punto di vista nutrizionale, il carciofo è una buona fonte di ferro e potassio, vitamina A ed E. Contiene inoltre un’elevata percentuale di fibra, che contribuisce a migliorare la digestione e a mantenere una buona funzionalità intestinale.
Per approfittare al meglio delle proprietà e dei benefici dei carciofi sono preferibili le preparazioni crude, come l’insalata di carciofi. Per preparare questo contorno, basta pulire i carciofi fino ad arrivare al cuore più tenero, da affettare finemente dopo aver eliminato la peluria interna. A questo punto è possibile unirli al condimento: il succo di un limone, olio di oliva in abbondanza, sale e pepe, insieme a del grana padano in scaglie.